ROMA - La legge di stabilità è stata approvata venerdì sera alla Camera, dopo che il governo ha ottenuto la fiducia.
Lunedì l'approvazione definitiva da parte del Senato. Poi la legge sarà subito modificata dal governo con un decreto legge, per aumentare le risorse per i Comuni, dopo le proteste dei sindaci.
''Tutti chiedono, ma la somma di tutti vuol dire la bancarotta dello Stato - ha commentato il premier Letta -. Non serve un Babbo Natale, ma un buon padre di famiglia".
SACCOMANNI - Nella Legge di stabilità "i saldi sono rimasti invariati, anzi forse c'e' un leggero aumento delle risorse disponibili". Lo ha detto il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni a "Radio Anch'io" sottolineando che "l'impostazione del provvedimento e' sostanzialmente invariata: fornisce risorse all' economia, aumenta investimenti e riduce tasse su lavoro a famiglie segnando punto di inversione rispetto al passato mentre mantiene gli impegni europei".
ANCI - Il Comitato Direttivo Anci Puglia, presieduto dal sen. Luigi Perrone, riunitosi ieri a Bari, esprime forte dissenso sui contenuti della Legge di Stabilità in fase di approvazione in Parlamento.
La Legge è inaccettabile perché danneggia comuni e cittadini, necessita pertanto di un intervento correttivo immediato prima che sia licenziata dal Senato.
Sulla Imposta Unica Municipale (IUC) è inammissibile la drastica riduzione delle risorse dei Comuni, per le gravi ed inevitabili ripercussioni sulla erogazione di servizi primari ai cittadini e sulle condizioni di vita di milioni di persone e famiglie.
Nessuna concreta risoluzione della questione Patto di stabilità che ancora non esclude il cofinanziamento dei fondi europei e questo, in regioni obbiettivo “convergenza” come la Puglia, comporta gravi problemi nella attuazione dei programmi, nella rendicontazione e priva il territorio di infrastrutture basilari.
La spending review si concretizza ancora in soli tagli ai trasferimenti comunali, senza strumenti normativi e attuativi validi che consentano ai comuni il definitivo passaggio ai costi standard in una logica di responsabilità e autonomia finanziaria.
Il blocco delle assunzioni mette in grave difficoltà le amministrazioni comunali costrette ad affrontare maggiori competenze con sempre meno risorse umane. Le criticità in materia di personale emergono in modo evidente e preoccupante nei settori welfare, scuola e sicurezza.
La burocrazia resta ancora il vero freno della crescita economica. I Comuni chiedono al Governo certezza e stabilità normativa pluriennale e in ottica di sviluppo, un forte impulso mirato alla semplificazione amministrativa, che consenta uno sfoltimento totale delle procedure per imprese e cittadini.
Inoltre, è inaccettabile dal punto di vista etico e della civiltà, oltre che inconstituzionale, il provvedimento che riduce i trasferimenti a Comuni e Regioni che emanano norme contro il gioco d’azzardo, un danno per l’economia e per le nostre comunità, proprio quando il gioco d’azzardo viene considerato una patologia da inserire nei livelli essenziali di assistenza.
Anci Puglia si associa alla posizione di Anci Nazionale tesa ad una interruzione del dialogo istituzionale con il Governo in attesa di soluzioni e all’ immediato coinvolgimento del Presidente della Repubblica.
La mancanza di risposte sulle questioni aperte porterebbe ad una esplicita conflittualità tra Comuni e Stato e solleciterebbe i Comuni a far valere in ogni sede anche di giustizia, le proprie legittime ragioni, a partire dai crediti insoluti che i Comuni vantano nei confronti dello Stato, tra cui le risorse anticipate dagli enti locali e non rimborsare dallo Stato per il funzionamento dell’amministrazione giudiziaria.
Lunedì l'approvazione definitiva da parte del Senato. Poi la legge sarà subito modificata dal governo con un decreto legge, per aumentare le risorse per i Comuni, dopo le proteste dei sindaci.
''Tutti chiedono, ma la somma di tutti vuol dire la bancarotta dello Stato - ha commentato il premier Letta -. Non serve un Babbo Natale, ma un buon padre di famiglia".
SACCOMANNI - Nella Legge di stabilità "i saldi sono rimasti invariati, anzi forse c'e' un leggero aumento delle risorse disponibili". Lo ha detto il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni a "Radio Anch'io" sottolineando che "l'impostazione del provvedimento e' sostanzialmente invariata: fornisce risorse all' economia, aumenta investimenti e riduce tasse su lavoro a famiglie segnando punto di inversione rispetto al passato mentre mantiene gli impegni europei".
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Il ministro Fabrizio Saccomanni |
La Legge è inaccettabile perché danneggia comuni e cittadini, necessita pertanto di un intervento correttivo immediato prima che sia licenziata dal Senato.
Sulla Imposta Unica Municipale (IUC) è inammissibile la drastica riduzione delle risorse dei Comuni, per le gravi ed inevitabili ripercussioni sulla erogazione di servizi primari ai cittadini e sulle condizioni di vita di milioni di persone e famiglie.
Nessuna concreta risoluzione della questione Patto di stabilità che ancora non esclude il cofinanziamento dei fondi europei e questo, in regioni obbiettivo “convergenza” come la Puglia, comporta gravi problemi nella attuazione dei programmi, nella rendicontazione e priva il territorio di infrastrutture basilari.
La spending review si concretizza ancora in soli tagli ai trasferimenti comunali, senza strumenti normativi e attuativi validi che consentano ai comuni il definitivo passaggio ai costi standard in una logica di responsabilità e autonomia finanziaria.
Il blocco delle assunzioni mette in grave difficoltà le amministrazioni comunali costrette ad affrontare maggiori competenze con sempre meno risorse umane. Le criticità in materia di personale emergono in modo evidente e preoccupante nei settori welfare, scuola e sicurezza.
La burocrazia resta ancora il vero freno della crescita economica. I Comuni chiedono al Governo certezza e stabilità normativa pluriennale e in ottica di sviluppo, un forte impulso mirato alla semplificazione amministrativa, che consenta uno sfoltimento totale delle procedure per imprese e cittadini.
Inoltre, è inaccettabile dal punto di vista etico e della civiltà, oltre che inconstituzionale, il provvedimento che riduce i trasferimenti a Comuni e Regioni che emanano norme contro il gioco d’azzardo, un danno per l’economia e per le nostre comunità, proprio quando il gioco d’azzardo viene considerato una patologia da inserire nei livelli essenziali di assistenza.
Anci Puglia si associa alla posizione di Anci Nazionale tesa ad una interruzione del dialogo istituzionale con il Governo in attesa di soluzioni e all’ immediato coinvolgimento del Presidente della Repubblica.
La mancanza di risposte sulle questioni aperte porterebbe ad una esplicita conflittualità tra Comuni e Stato e solleciterebbe i Comuni a far valere in ogni sede anche di giustizia, le proprie legittime ragioni, a partire dai crediti insoluti che i Comuni vantano nei confronti dello Stato, tra cui le risorse anticipate dagli enti locali e non rimborsare dallo Stato per il funzionamento dell’amministrazione giudiziaria.