BARI - “Amore morboso, possessivo, sentimenti malintesi, delirio di potere dell’uomo sulla donna scambiato per affetto. Basta col femminicidio”. Il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna lo dichiara davanti all’ennesimo caso di violenza di genere, in Puglia e in Italia.
“Un episodio gravissimo”, che ha visto vittima la quarantaduenne Francesca Milano, di Gioia del Colle, scomparsa dal 26 dicembre e che, aggiunge, “sarebbe diventato probabilmente una pagina incerta di cronaca, un delitto ‘bianco’, se la professionalità di inquirenti e Carabinieri non avesse scongiurato l’occultamento del corpo senza vita”.
Interpretando il “pensiero delle colleghe e di tutti componenti dell’Assemblea, denuncio con forza il femminicidio: una ferita sociale intollerabile, una doppia morte, una doppia violenza, inferta alla vittima quale oggetto di un crimine ma anche perché donna”.
Il presidente rinnova l’appello a mantenere la più alta attenzione su questa cruenta battaglia di retroguardia del maschilismo. Fermare il femminicidio è per Introna “un dovere della società, della democrazia e delle Istituzioni” e conferma l’impegno del Consiglio regionale “contro abusi e molestie e a favore dell’inclusione e del lavoro femminile, per la parità, l’uguaglianza sociale e la pari rappresentanza politica di genere, che va garantita con norme adeguate”.
Introna accoglie con interesse l’iniziativa legislativa di contrasto alla violenza di genere, a partire dall’educazione dei giovani nelle scuole, annunciata dal presidente della Regione, Nichi Vendola e dall’assessore Elena Gentile, che hanno diffuso i risultati degli interventi sul campo: 19 i centri di ascolto attivi in Puglia e 6 le case rifugio. Quasi quaranta le 38 donne accolte e con loro più di venti bambini.
“Un episodio gravissimo”, che ha visto vittima la quarantaduenne Francesca Milano, di Gioia del Colle, scomparsa dal 26 dicembre e che, aggiunge, “sarebbe diventato probabilmente una pagina incerta di cronaca, un delitto ‘bianco’, se la professionalità di inquirenti e Carabinieri non avesse scongiurato l’occultamento del corpo senza vita”.
Interpretando il “pensiero delle colleghe e di tutti componenti dell’Assemblea, denuncio con forza il femminicidio: una ferita sociale intollerabile, una doppia morte, una doppia violenza, inferta alla vittima quale oggetto di un crimine ma anche perché donna”.
Il presidente rinnova l’appello a mantenere la più alta attenzione su questa cruenta battaglia di retroguardia del maschilismo. Fermare il femminicidio è per Introna “un dovere della società, della democrazia e delle Istituzioni” e conferma l’impegno del Consiglio regionale “contro abusi e molestie e a favore dell’inclusione e del lavoro femminile, per la parità, l’uguaglianza sociale e la pari rappresentanza politica di genere, che va garantita con norme adeguate”.
Introna accoglie con interesse l’iniziativa legislativa di contrasto alla violenza di genere, a partire dall’educazione dei giovani nelle scuole, annunciata dal presidente della Regione, Nichi Vendola e dall’assessore Elena Gentile, che hanno diffuso i risultati degli interventi sul campo: 19 i centri di ascolto attivi in Puglia e 6 le case rifugio. Quasi quaranta le 38 donne accolte e con loro più di venti bambini.