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Consiglio regionale e Associazione Compro Oro: "Impegno comune per la regolarità"

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BARI - “Nessun preconcetto o posizione precostituita contro i Compro Oro: vogliamo capire la portata del fenomeno per garantire i correttivi giusti e cancellare i comportamenti illeciti, a tutto vantaggio degli esercenti onesti”. Il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, lo ha ribadito nell’incontro con la delegazione dell’ANTICO, l'Associazione nazionale di tutela degli esercizi che acquistano al dettaglio metalli preziosi e oggetti di valore, guidata dal presidente Nunzio Ragno. L’appuntamento ha fatto seguito ad una recente prima presa di contatto dell’Ufficio consiliare di presidenza con Federpreziosi e Unioncamere.

Il Consiglio regionale ha avviato una ricognizione, ha ribadito Introna. “Non c’è una guerra di religione contro i Compro Oro e non siamo contro la categoria, ma chi è dedito a riciclaggio e ricettazione non deve continuare a farlo. Il settore è cresciuto troppo in fretta e la parte sana deve rieducare o espellere chi non si attenga a regole di correttezza commerciale, che la stessa ANTICO si impegna far adottare ai propri associati. Darsi un codice di disciplina è la chiave di volta per imprenditori che vogliono essere rispettati e operare in piena legalità”.

Su queste esigenze, “ho colto l’attenzione dei rappresentanti dei Compro Oro – ha commentato il presidente del Consigliò regionale -  è evidente che la categoria è costituita per la grande maggioranza da commercianti onesti, ma è inquietante che la Guardia di Finanza consideri circa il 15% di esercizi in Italia contigui alla malavita (operazione Gold Scrap, contro l’evasione fiscale nel settore). I Compro Oro stessi hanno fatto propria questo dato. Una ‘mela marcia’ ogni cinque punti vendita: significa oltre 4mila ‘lavanderie’ di denaro sporco o di provenienza illecita”.

È chiaro, per Introna “l’interesse dei Compro Oro onesti ad una disciplina contro chi usa i Compro oro per fare altro. Servono chiarezza e tracciabilità, norme più precise, tanto per il conferimento del prezioso che per il pagamento in cambio. Si potrebbe introdurre l’obbligo di fotografare l’oggetto, ridurre l’impiego esclusivo di contanti ed intervenire sulla pubblicità: dovrà essere meno ingannevole e molto chiara sul prezzo dell’oro. È evidente che i ‘50 euro a grammo’ si limitano all’oro puro: andrebbe esposto ben visibile un listino sulle differenze di prezzo per l’oro di pregio minore”.

Questo significherà svolgere un’attività all’insegna della massima trasparenza e del rispetto dei cittadini, “che per loro disavventure o per la crisi economica sono costretti a liberarsi di oggetti cari – osserva il presidente Introna - e questo aiuterà a contrastare scippi e furti indotti dalla facilità di accesso ai Compro Oro semiclandestini, che acquistano senza tanti accorgimenti”.

Un gruppo di lavoro, aperto a rappresentanti delle categorie interessate, a Confcommercio e Unioncamere, verificherà gli eventuali sviluppi normativi, seguendo due ipotesi una proposta di legge d’iniziativa delle Regioni alle Camere o un intervento diretto della Regione, nel quadro delle deleghe sul commercio.

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