BARI - “Mi sono sentito come Leonida alle Termopili: ‘solo’ con 300 spartani di fronte all’esercito di Serse composto da 100.000 persiani. Anche loro furono sconfitti, ma in compenso passarono alla storia. Io non passerò alla storia, ma almeno ho dato alla coalizione un contributo di contenuti e di idee che certamente torneranno utili nel proseguimento della campagna elettorale”: Elio Sannicandro commenta così il risultato delle Primarie del centrosinistra a cui ha partecipato domenica scorsa. E lo fa confessando quella che definisce “una ingenua simpatia per Leonida”.
Per Sannicandro a conti fatti quasi non poteva finire diversamente: “La compagine che ha sostenuto il mio amico Antonio Decaro – spiega- in termini sportivi sarebbe definita ‘uno squadrone’ perché poteva contare su un capitano ‘pesante’ come il sindaco Emiliano, assessori e consiglieri comunali con un supporto non di poco conto garantito dal presidente della Regione, dagli assessori baresi della sua giunta; e poi una ventina tra deputati e senatori di Pd e Sel, senza contare una trentina di sedi di partito, sigle sindacali e aziende municipalizzate, ASL e altri luoghi di aggregazione politica. Insomma, le forze in campo erano impari: è stato come se il Barcellona avesse incontrato il…Bari primavera”.
Ma l’esperienza resta comunque positiva, per quei voti che oggi più che mai si possono definire “sinceri”: “Oltre un migliaio di voti, per come sono maturati – aggiunge Sannicandro – significano tanto perché vuol dire che ho tanti amici; e sottolineo ‘amici’, che è una cosa diversa dall’essere semplici conoscenti. Spero che l’impegno speso comunque a favore della coalizione ed il contributo che ho dato in questi anni e in questa campagna per le Primarie, sia apprezzato e valutato nella giusta misura. Io, e credo di poter parlare anche per gli amici che rappresento, non mi tirerò certo indietro: continuerò a lavorare per lo schieramento affinché possa vincere le elezioni amministrative del prossimo 25 maggio”.
Per Sannicandro a conti fatti quasi non poteva finire diversamente: “La compagine che ha sostenuto il mio amico Antonio Decaro – spiega- in termini sportivi sarebbe definita ‘uno squadrone’ perché poteva contare su un capitano ‘pesante’ come il sindaco Emiliano, assessori e consiglieri comunali con un supporto non di poco conto garantito dal presidente della Regione, dagli assessori baresi della sua giunta; e poi una ventina tra deputati e senatori di Pd e Sel, senza contare una trentina di sedi di partito, sigle sindacali e aziende municipalizzate, ASL e altri luoghi di aggregazione politica. Insomma, le forze in campo erano impari: è stato come se il Barcellona avesse incontrato il…Bari primavera”.
Ma l’esperienza resta comunque positiva, per quei voti che oggi più che mai si possono definire “sinceri”: “Oltre un migliaio di voti, per come sono maturati – aggiunge Sannicandro – significano tanto perché vuol dire che ho tanti amici; e sottolineo ‘amici’, che è una cosa diversa dall’essere semplici conoscenti. Spero che l’impegno speso comunque a favore della coalizione ed il contributo che ho dato in questi anni e in questa campagna per le Primarie, sia apprezzato e valutato nella giusta misura. Io, e credo di poter parlare anche per gli amici che rappresento, non mi tirerò certo indietro: continuerò a lavorare per lo schieramento affinché possa vincere le elezioni amministrative del prossimo 25 maggio”.