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Turchia: Erdogan 'spegne' anche YouTube

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ANKARA - Non accenna a terminare la repressione sui new media dello Stato turco. A tre giorni dalle elezioni locali e dopo aver staccato la spina a Twitter il governo, tramite l'autorita' per le telecomunicazioni (Tib), Ankara ha colpito oggi YouTube, adottando "misure amministrative".

Il premier Recep Tayyip Erdogan accusa i social network di essere strumento di un complotto contro il suo governo dopo che su YouTube, spesso rilanciati da Twitter, sono apparsi video e audio di telefonate sue con il figlio e di suoi ministri con altri interlocutori che rivelavano casi di presunta corruzione.

Alcuni giorni fa i giudici amministrativi avevano 'spento' Twitter giudicando irregolare la decisione dell'authority Tib.

Il governo di Ankara ha informato ufficialmente di aver 'bloccato' YouTube non per la diffusione delle intercettazioni sui presunti casi di corruzione nell'esecutivo ma per alcuni audio, "manipolati", sulla Siria che minacciano la sicurezza nazionale. Ankara si e' detta pronta a rimuovere il blocco se questi file saranno rimossi da YouTube.

Il premier Erdogan, intanto, definisce "maligna" la diffusione sul sistema di pubblicazione video delle presunte discussioni tra alti ufficiali turchi di possibili operazioni militari. Tutto ciò a due giorni dall'abbattimento di un Mig 23 siriano da parte di due F-16 turchi, dopo che il velivolo di Assad con un altro aveva sconfinato nello spazio aereo di Ankara. Secondo il governo turco ci sarebbe infatti lo 'zampino' degli Usa. Immediata la smentita del quartier generale di YouTube.

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