“Uno strumento di cui dovremmo andare orgogliosi perché la pagina che abbiamo scritto non è un dovere d’ufficio, non è costruita in forme sbrigative, non è stata una incombenza burocratica. È stata una straordinaria innovazione metodologica sia per il carattere scientifico di questo lavoro sia per l’elemento di coinvolgimento e partecipazione che lo distingue”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola presentando questa mattina in conferenza stampa, insieme con l’Assessore regionale alla Qualità del Territorio Angela Barbanente, il nuovo Piano paesaggistico territoriale della Puglia, adottato dalla Giunta regionale. “Siamo partiti da una condizione medioevale – ha ricordato Vendola - quella per cui la Puglia non era dotata neanche del Piano di assetto idrogeologico. Un Piano che era una specie di miraggio e anche un grande imbroglio perchè l’assenza del Piano di assetto idrogeologico consentiva una urbanizzazione irresponsabile, consentiva di cementificare anche i luoghi che non potevano essere cementificati”. Vendola ha ricordato come “l’orgoglio” della sua amministrazione fosse stato quello, “dopo un lungo braccio di ferro”, di aver imposto ai Comuni la perimetrazione “come zona rossa di quasi tutta la Puglia”, costringendoli quindi ad aggiornare le cartografie e ad adeguare i piani di urbanizzazione alla vera conoscenza delle caratteristiche idrogeologiche del territorio. Per il Presidente Vendola “quello ha rappresentato il primo atto di uscita dal medioevo”. “Con questo Piano paesaggistico – ha aggiunto Vendola - noi diventiamo un territorio europeo, intendendo per europeo uno standard di consapevolezza e di cognizione delle caratteristiche dei territori e di tutela reale e non retorica, che fa della Regione Puglia, su questo terreno, la Regione piu invidiata d’Italia. Il nostro Piano, in tutta Italia, rappresenta il miglior buon esempio di Piano del paesaggio. E di questo – ha concluso Vendola - dobbiamo essere grati, non solo a tutti i dirigenti e i funzionari della Regione Puglia, ma anche alla professoressa Angela Barbanente che è riuscita a coniugare una grandissima passione civile con una straordinaria e universalmente nota competenza”. L’assessore Barbanente, dopo aver ricordato che il Piano pugliese è il primo Piano paesaggistico adeguato al Codice dei beni culturali e del paesaggio che sia stato, ad oggi, adottato in Italia, ha sottolineato anche il suo essere “il Piano delle certezze”. “Avevamo un sistema di vincoli che era rappresentato su una carta degli anni 50, alla scala di uno a 25mila, aggiornata solo per la parte urbanizzata agli anni 70 – ha ricordato l’assessore - oggi il sistema dei vincoli è tutto rappresentato sulla carta tecnica regionale in scala di uno a 5mila. Abbiamo dei vincoli condivisi dalle istituzioni che devono controllare le trasformazioni del territorio”. “Certezza e trasparenza sono dunque le premesse essenziali perchè la tutela del paesaggio non sia vissuta come vessazione burocratica – ha spiegato la Barbanente - la burocrazia ha bisogno di avere strumenti moderni ed efficaci. Tutto questo Piano è in rete, integrato nel sistema informativo territoriale della Regione Puglia e tutti i comuni, tutti i professionisti hanno le chiavi di accesso. Tutto il sistema autorizzativo avvengono per via telematica. Questo significa – ha concluso la Barbanente - semplificare e rendere trasparenti i procedimenti, significa offrire un servizio efficace ai cittadini”.
↧